
..."A chiudere i pasti accompagnando le serate o i pomeriggi di riunioni familiari, un'ampia gamma di dolci, chiamati in siciliano " i cosi ruci", alcuni dei quali propri solo di alcune zone, altri comuni a tutta l'isola; sono per la gran parte accomunati dall'essere preparati con ingredienti messi da parte e conservati durante i periodi di abbondanza di raccolto: miele, vino cotto, mandorle, pistacchi, pinoli, uva passa, noci, nocciole, frutta candita, conserva di cedro, cotognata, marmellata di arance o di zucca,"mustata"( budino di mosto lasciato essiccare), fichi secchi, sesamo"...
(da "La tavola è festa" Cibo, riti e ricette di Sicilia
di Anna Martano)
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"I Nacàtuli sono biscotti ripieni che si preparano in diverse parti della Sicilia e, ovviamente,
a seconda delle zone, varia la composizione della farcia.
Questa è la versione peloritana".
Dopo " Il diamante nel piatto", di cui vi ho già parlato ....in questa sua nuova fatica l'appassionata Anna Martano desidera raccontare i riti gastronomici legati alle principali festività, in Sicilia. Riporto fedelmente le sue parole, ma devo confessare che i Nacàtuli che vedete nelle foto , vere opere d'arte, non sono opera mia, stavolta. Le ha preparate la mia amica Marisa, la regina dei biscotti di Lipari, e non solo... Marisa, oltre a gestire, insieme al marito Giacomo, il ristorante che porta il suo nome, tramanda l'antica tradizione di questi biscotti, e di tanti altri. Sono davvero bellissimi, lavorati dalle mani sapienti di Marisa uno ad uno, e spero davvero che, prima o poi, lei abbia la pazienza di insegnarli anche a me.
Ingredienti
Per la pasta:
1 kg di farina di grano tenero siciliano( Maiorca, Maiorcone, Romano)
160 g di zucchero
160 g di strutto
2 tuorli d'uovo da galline allevate a terra
100 ml di acqua di rose
200 ml di vino passito
Per il ripieno:
500 g di mandorle tritate
400 g di zucchero o miele
3 g di cannella in polvere
30 ml di acqua di rose
Per la guarnizione:
1 albume d'uovo da galline allevate a terra
Zucchero q. b.
Procedimento
Per l'impasto: su una spianatoia, versate la farina facendo un buco al centro e versatevi lo zucchero, lo strutto, i tuorli e impastate il tutto con l'acqua di rose e il vino, sino a ricavarne una pasta consistente; tirate col mattarello una sfoglia e, da questa, ricavate dei dischetti di circa 8 cm di diametro.
In un pentolino, versate lo zucchero o il miele, la cannella e le mandorle, inumidite con qualche cucchiaio di acqua di rose e mettete il pentolino sul fuoco a fiamma bassa finché il composto diventerà fluido senza caramellare; togliete dal fuoco e deponete un cucchiaio di ripieno su ogni dischetto, ricopritelo con un altro dischetto, praticando una leggera pressione sui bordi per farli aderire.
Adagiate i Nacàtuli su una teglia imburrata ed infornate a 250° per un quarto d'ora. ( Io, Anna non mene voglia, proverei a 180°).
Dopo averli sfornati, lucidateli con albume d'uovo battuto, spolverateli con dello zucchero e infine rimetteteli in forno per altri 5 minuti".
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