" Il caffè freddo del bar si mescolava al sapore della brioscia calda, appena sfornata, e al cucchiaino di panna con cui avevo fatto macchiare il mio bicchiere. Mia madre, seduta davanti a una granita di gelsi e pistacchio, era intenta ad inzupparci dentro la sua.
-Cominci dal cappello?- la punzecchiai. Il cappello era la parte superiore della brioscia, il pezzo più fragrante, che lei e mio padre mi avevano insegnato a tenere per ultimo, a godermi in un solo boccone finale, come un premio...
...Guardai infine il cappello della mia brioscia, ma mia madre fece lo scherzo di rubarmelo e morderlo sotto i miei occhi attoniti.
- Così impari a lasciare il meglio per ultimo.
- Me lo avete insegnato tu e papà!
-I bambini devono imparare la pazienza, ai grandi non serve saper aspettare"...
( da "Addio fantasmi" di Nadia Terranova)
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Chi meglio di una messinese, per descrivere la brioscia ? Se poi, oltre ad essere nata nella città dello Stretto, ha la sensibilità ed il talento della scrittrice Nadia Terranova, allora abbiamo fatto bingo!
In " Addio fantasmi ", Ida deve fare i conti con il passato, e con la scomparsa del padre, scoprendo la ricetta per vivere, senza più fantasmi.
Se voi voleste invece provare a fare la Brioscia: la mia, casalinga, come sempre, la trovate Qui , con il post scritto nel giorno del mio compleanno, qualche pasqua fa.
Per comodità, ve la riporto qui sotto.
Ingredienti
250 g di farina 00
250 g di farina forte( tipo Manitoba)
170 g di latte intero
100 g di burro (o 75 di olio di semi)
100 g di uova intere( più o meno 2)
130 g di zucchero
8 g di lievito birra fresco
La buccia di mezzo limone e mezza arancia grattugiati
5 g di sale
Procedimento
Ricordate che tutti gli ingredienti devono essere alla stessa temperatura. Setacciate insieme le farine e ponetele nella ciotola della planetaria, insieme allo zucchero, le uova, gli aromi e il sale.
Sciogliete nel latte il quantitativo di lievito , e unitelo a filo nella planetaria, impastando a velocità media. Per ultimo, aggiungete il burro , a fiocchetti e poco per volta.
Dovrete ottenere un composto liscio, lucido e ben incordato.
Fate riposare il composto per una trentina di minuti, al riparo da correnti e coperto da pellicola. Sagomate le briosce, formando delle palline di 80 grammi per le basi e di 30 grammi per le teste.
Pirlatele bene e conficcate le teste dopo averne assottigliato una parte sotto il palmo della mano, quasi fosse una vite.
Ponetele su una placca ricoperta da carta da forno e mettetele a lievitare nel forno spento fino l'indomani.
La mattina, pennellatele delicatamente con uovo diluito con poco latte ed infornate a 220 gradi fino a che le briosce non vi appariranno ben colorite ed il loro profumo non vi avrà inondato.
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